Ricevendo 7000 medici cattolici Bergoglio nella sua
allocuzione li ha esortati all’obbiezione di coscienza nei casi di aborto e eutanasia.
Conosciamo le posizioni
preconcette del cattolicesimo ufficiale al riguardo e lui ha fatto ciò che gli
competeva ricordandosi che è innanzitutto un
prete.
C’è ora da augurarsi che anche i medici, che sono gli
intermediari tra la natura dell’uomo e la sua capacità di soffrire, si
ricordino a loro volta di essere innanzi tutto dei medici e non dei preti o
sacrestani, ed il medico non monopolizza le sue capacità terapeutiche al
sevizio di una ideologia.
Il nemico ferito è come un nostro ferito: si è
neutrali di fronte alla sofferenza, non
si “obbietta”.