” Per la Chiesa è
duro accorgersi che le religioni sono sul “mercato” come un prodotto e che il
cattolicesimo è uno di questi”.
Queste le parole di alto valore semantico, politico e
simbolico di un intellettuale cattolico di alto lignaggio culturale come Andrea
Riccardi, professore di storia contemporanea e presidente-fondatore della
Comunità di s.Egidio. Se per “mercato” intendiamo il luogo fisico o
virtuale ove poter trovare ciò che si cerca, certamente in ogni società civile
e libera dovrebbe esistere un “mercato” delle idee e delle teorie relative alle
religioni con libertà di opzione , interscambio, osmosi e abbandono, se non esistesse
l’ostacolo delle loro resistenze, proselitismo, minacce di pene ultraterrene,
che rendono al riguardo la società come
la foresta pietrificata. Altrimenti,volesse il cielo! fosse come sentenzia
Riccardi, significherebbe laicità, libertà interiore di orientamento e possibilità
autonoma di scelta, rispetto per le idee altrui e potatura di tante favole,
superfetazioni , suggestioni e superstizioni che rendono tante narrazioni religiose sia non credibili
sia incompatibili col senso comune e il principio di realtà.
Nessun commento:
Posta un commento